LECCE – Approda davanti al plenum della Corte Costituzionale la battaglia legale contro il PayBack per i dispositivi medici che nei mesi scorsi ha preso piede anche nel Salento.
Nei mesi scorsi il Ministero della Salute ha certificato gli sforamenti dei tetti di spesa, come quello della Regione Puglia. L’Ente regionale ha adottato le successive determinazioni con le quali ha quantificato l’importo da addebitare ad ogni fornitore di dispositivi medici e ne ha chiesto la liquidazione entro il 30 settembre, poi prorogato al 30 ottobre. I provvedimenti sono stati impugnati da una azienda salentina, assistita dall’Avv. Luigi Quinto, fornitrice di dispositivi medici per diverse ASL ed Ospedali Pugliesi e destinataria di una richiesta di PayBack per oltre mezzo milione di euro. “Le imprese – sottolinea la difesa – non hanno mai conosciuto il tetto di spesa regionale del settore, né potevano conoscerlo poiché è stato definito solo con l’Accordo Stato-Regioni del 2019. Il giudizio avrà ripercussioni dirette sul settore dei fornitori di dispositivi medici, che sono attualmente con il fiato sospeso, e, soprattutto, sull’intera tenuta della sanità pubblica”.
