TAURISANO – Sul suo corpo sono state rinvenute più di 27 ferite da arma da taglio, tra i colpi inferti a fondo e le lesioni cosiddette “da difesa”. Sì, perchè Aneta Danielczyk, barbaramente assassinata sabato scorso nella sua casa a Taurisano, a difendersi ci ha provato disperatamente fino alla fine. E a confermarlo è l’autopsia eseguita nelle scorse ore dal medico legale Roberto Vaglio, su disposizione del pubblico ministero Giorgia Villa.
È stata la coltellata inferta al braccio destro a rivelarsi fatale, recidendo l’arteria e provocando da subito un’emorragia. Non si esclude che Albano Galati, marito della vittima e reo confesso dell’assassinio, abbia utilizzato ben due armi diverse: oltre al coltello da cucina anche un taglierino, che pure sarebbe stato rinvenuto insanguinato nell’abitazione.
All’esame autoptico ha partecipato anche il dottor Giancarlo Romano, quale perito di parte. Ad incaricarlo l’avvocato Francesca Conte, il legale scelto dai figli della vittima che nel processo intendono costituirsi parte civile.
