MANDURIA – Ha allertato i Carabinieri preoccupato per l’incolumità della figlia la quale, esasperata dall’ennesimo violento scatto di ira del coniuge, gli avrebbe confessato di subire da tempo continue vessazioni, umiliazioni e violenze fisiche dal proprio marito. E’ stato il padre della vittima a voler porre fine ad una storia di violenza e maltrattamenti in famiglia. L’episodio è accaduto nel comune di Manduria. L’immediato intervento dei militari dell’Arma nell’abitazione della coppia ha permesso di fare luce, grazie alla collaborazione della donna che ha deciso di raccontare tutto ai Carabinieri, sulla drammatica situazione che si protraeva tra le mura domestiche da almeno tre anni: il marito, dal giorno della sua scarcerazione, avrebbe iniziato un consumo smodato di stupefacenti, rifiutandosi, nonostante le continue insistenze della moglie, di intraprendere un qualsiasi percorso riabilitativo che lo conducesse a disintossicarsi. Ogni tentativo della donna avrebbe ottenuto invece l’effetto opposto, accrescendo il risentimento dell’uomo nei suoi confronti, degenerato in fretta in veri e propri atti di disprezzo, umiliazioni, minacce, insulti e, talvolta, sfociati in violenze fisiche, eventi mai denunciati per evitare che il matrimonio naufragasse, fino a quando la scorsa notte, la moglie, all’ennesimo atto di violenza fisica del marito, ha deciso di chiamare il proprio genitore. I Carabinieri, sentiti i dettagli del racconto, hanno effettuato una perquisizione dell’abitazione trovando, nella disponibilità del marito, circa 60 grammi di sostanza stupefacente di tipo “marijuana”. Sulla scorta degli elementi raccolti, l’uomo è stato arrestato e su disposizione dell’AG è stato condotto agli arresti domiciliari nell’abitazione dei propri genitori, fatta sempre salva la sua presunzione di innocenza sino a condanna definitiva.
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