GALLIPOLI/NARDÒ – Quindici giorni per smontare gli stabilimenti balneari. L’aut aut del Comune di Nardò e del Comune di Gallipoli non è andato a buon fine. Il Tar di Lecce ha sospeso infatti le prime ordinanze di demolizione e sgombero notificate a 5 stabilimenti balneari del litorale jonico: Frescura di Santa Caterina, Salsedine e Pai Beach di Santa Maria al Bagno, Tuamotu di Torre Squillace e Punta della Suina di Gallipoli.
La vicenda prende le mosse lo scorso mese allorquando i proprietari delle attività balneari si sono visti notificare una ordinanza di sgombero delle strutture presenti sulle aree demaniali in concessione da parte delle rispettive amministrazioni comunali.
Particolarmente soddisfatto per i primi risultati raggiunti in seguito alla sentenza emessa dal Tribunale amministrativo regionale, l’avvocato Danilo Lorenzo, il legale che rappresenta e difende i titolari degli stabilimenti balneari. “Tutti gli stabilimenti balneari da me difesi hanno manifestato, attraverso espresse richieste e progetti avanzati alle Amministrazioni comunali interessate, la loro volontà di rimanere montati tutto l’anno e offrire servizi collaterali alla balneazione. I progetti di mantenimento annuale sono stati accompagnati, in tutti i casi, da una proposta di servizi da offrire alla clientela durante le belle giornate della stagione invernale, quanto mai mite nel nostro territorio e sicuramente favorevole a incentivare processi di destagionalizzazione della offerta balneare”.
Peraltro anche la Legge Regionale Puglia numero 17 del 2015 consente il mantenimento annuale dei manufatti balneari e l’ordinanza regionale afferma che la stagione balneare dura l’intero anno solare, con conseguente possibilità per i gestori degli stabilimenti balneari di rimanere montati per dodici mesi.
Il provvedimento del Tar è servito a scongiurare lo smontaggio integrale dei chioschi in attesa della udienza in Camera di Consiglio per la discussione collegiale fissata per il prossimo 10 aprile.