LECCE – I dati non preoccupano, ma per adeguarsi a quelli che soni i parametri per contrastare l’inquinamento atmosferico e che entreranno in vigore nel 2030 bisogna fare in fretta ed invertire la rotta. Questo quanto emerso dal Report Città 2030 di Legambiente e presentato nelle scorse ore a Palazzo Adorno. Per quanto riguarda infatti le emissioni di PM10, sebbene si rimanga entro i parametri, bisognerà scendere di 11 punti percentuali, mentre per quanto riguarda il PM2,5, la percentuale dovrà scendere del 18 per cento. Fattori inquinanti che derivano prevalentemente dalle emissioni dei gas di scarico delle auto. Lecce, come è emerso dal report di Legambiente per tasso di motorizzazione si attesta nella parte alta della classifica nazionale dei capoluoghi di provincia, con ben 71 auto per ogni cento abitanti, dati che fa tornare d’attualità alla ribalta il dibattito sulla “zona 30”.
Dati alla mano, quindi, torna d’attualità il tema della “Zona 30”, non solo per migliorare la qualità dell’aria, ma anche per garantire maggiore sicurezza a chi percorre a piedi o in bici il centro urbano.
Sul dibattito “Zona 30” si era già espresso il Movimento Regione Salento con il consigliere comunale Gianmaria Greco, ritenendo l’eventuale attuazione una vera assurdità.