LECCE – Li hanno chiamati anche eroi, hanno chiesto loro più sacrifici per sopperire alle tante situazioni di emergenza che si sono venute a creare in piena pandemia. Peccato che a distanza di più di due anni siano ancora in attesa di ricevere quanto loro dovuto. Parliamo del personale sanitario che ha prestato servizio durante il Covid per venire incontro alle tante incombenze sanitarie legate alla carenza di personale nelle unità operative di dialisi, laboratorio analisi e biologia molecolare.
A battere i pugni sul tavolo è l’organizzazione sindacale FSI – USAE di Lecce che le scorse ore ha chiesto e sollecitato il pagamento urgente delle prestazioni aggiuntive effettuate da medici, infermieri, oss e altro personale, dalla fine del 2021 a tutt’oggi. Non è certo la prima richiesta avanzata dal sindacato in tal senso.
“Peraltro – fa sapere il segretario regionale Francesco Perrone – la Asl Lecce ha provveduto in questi giorni alla liquidazione dei compensi per prestazioni aggiuntive del personale medico ed infermieristico presso il Cad di Nardò per Dialisi Turistica estiva dei mesi di agosto e settembre 2023, tralasciando invece le precedenti prestazioni relative ai mesi di aprile, maggio, giugno e luglio del 2023”. Una situazione anomala alla quale si chiede di porre rimedio al più presto. Tanto più che le prestazioni aggiuntive chieste e ottenute dal personale sanitario sono state eseguite al di fuori del normale orario di servizio, anche nei giorni festivi, e secondo le modalità stabilite dall’Azienda sanitaria leccese e dalla norma contrattuale dell’area di comparto e dall’area della dirigenza. La parola passa ora alla Asl.
