CAPO DI LEUCA – Siamo al largo della costa antistante i Comuni di Morciano di Leuca, Patù, Castrignano e Gagliano del Capo: quelle che vedete (in foto in basso a destra, riprodotte in scala) sono le 45 pale eoliche previste da un nuovo progetto di impianto offshore.
Il grafico è allegato all’istanza di concessione demaniale marittima dalla durata di 40 anni avanzata alla Capitaneria di Porto di Gallipoli dalla società proponente, la DGM Global s.r.l con sede legale a Bari.
Il nuovo progetto non è distante da un altro impianto offshore sempre al largo del Capo di Leuca – il parco galleggiante Odra – con una “piccola differenza”: il nuovo impianto è previsto a 39 chilometri dalla costa. Odra, come rimarcato durante la levata di scudi del terrorio, le sue 90 turbine intende invece piazzarle tra i 12,8 e i 24 chilometri di distanza dal litorale.
Torniamo al nuovo progetto di impianto eolico galleggiante. Il cavidotto marino e quello previsto a terra si incontrerebbero nel territorio di Patù, lì dove – stando alle carte – sarebbe collocato il pozzetto di giunzione.
“La scelta del sito – si legge nella relazione dello studio preliminare ambientale – è stata effettuata tenendo conto della risorsa eolica potenzialmente disponibile, della distanza dalla costa, delle profondità e della conformazione del fondale (…)e, non da ultimo, minimizzando/evitando il più possibile le aree di maggior interferenza a livello ambientale“.
Per ciò che riguarda la tutela della biodiversità – stando sempre allo studio preliminare- il progetto non dovrebbe intaccare i luoghi censiti come SIC, siti di interesse comunitario.
Stando alla cartografia, però, il cavidotto interrato terrestre attraverserebbe per 560 metri circa il sito “Litorale di Gallipoli e isola di Sant’Andrea”, lambendo anche – in alcuni tratti – il pemimetro di Zone Speciali di Conservazione come “Posidonieto Capo San Gregorio – Punta Risola”, la stessa “Costa Otranto – Leuca” e la zona della “Montagna Spaccata e Rupi di San Mauro”. Va precisato, però, che nella fase successiva di progetto sarà redatta una relazione VINCA, ossia di Valutazione di Incidenza Ambientale, che si avvarrà di studi aggiuntivi.
Intanto, sempre stando al progetto originario, nel punto più alto le turbine emergeranno per 290 metri dal livello del mare. La producibilità annua netta si stima intorno ai due milioni e 300 mila Mw/h.
Le turbine di nuova generazione previste da progetto, con una potenza di 15 MW ciascuna, entreranno in commercio quest’anno. Ad oggi il prototipo è stato installato solo in Danimarca.
