PUGLIA – I neofascismi erano e continuano ad essere radicati in diverse località della regione, più di quanto sia noto” è ciò che emerge dal report pubblicato in queste ore dall’Osservatorio che studia il fenomeno. La Puglia ed il Salento sono interessati da una nuova riorganizzazione, anche politica, dalle forze neofasciste, studentesche e giovanili. Non solo :”La nostra regione appare particolarmente vulnerabile sul fronte poco controllabile del web”. “L’estrema destra studentesca, sta tornando a riorganizzarsi ed è ancora molto forte la presenza di neofascisti anche in molte tifoserie sportive. Accade, purtroppo, che gruppi organizzati di ultras violenti di alcune squadre di calcio siano guidati da neofascisti”. La pandemia, il lockdown, le misure restrittive resesi necessarie, i vaccini, il green pass, hanno fornito altrettante occasioni per l’attivismo di gruppi per lo più anonimi ed estemporanei ma di chiaramatrice neofascista, che si sono posti alla testa di proteste contro le restrizioni, contro i vaccini e il vincolo del green pass.Né si è trattato soltanto di improvvisate dimostrazioni di piazza: ci sono stati atti vandalici, scritte murali, insulti via social e incitamenti all’odio. I pestaggi, le svastiche, i danneggiamenti dei monumenti alla Resistenza e ai partigiani non costituiscono un elemento di novità delle azioni di fascisti e di neofascisti. Negli ultimissimi anni, gli antifascisti hanno subito in Puglia aggressioni violente. Svastiche continuano a comparire a Mesagne, a Lecce, a Brindisi (all’ingresso di un parco pubblico), a San Marco in Lamis, a San Severo e davanti ad alcune sedi di Cgil e ANPI.
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