LECCE – Nel 2023 l’organico del personale del carcere di Lecce è rimasto invariato rispetto al 2022. Ad aumentare, in modo considerevole, è stato il numero di aggressioni, proteste, scioperi della fame e della sete.
Il cortocircuito del sistema carceri è tutto nei numeri. Quelli del distretto leccese si leggono nella relazione annuale del procuratore generale Antonio Maruccia.
In un anno (dal primo luglio 2022 al 30 giugno 2023) si contano 294 episodi di autolesionismo, 69 tentati suicidi, 67 atti di aggressione tra detenuti, 2 suicidi, 28 aggressioni agli agenti della Penitenziaria e 15 azioni di protesta collettiva da sedare.
Non finisce qui.
La diffusione di microcellulari è definita dal Procuratore – stando al report della DDA – una delle maggiori criticità da affrontare: i dispositivi, facilmente e abilmente occultati anche in luoghi impensabili, sfuggono anche alle più attente perquisizioni. Le chat criptate, difficili da intercettare, consentono di impartire direttive e mantenere vivi i contatti criminali anche dietro le sbarre.
Infine c’è il capitolo droga, veicolata in carcere anche tramite droni: 17 i ritrovamenti di stupefacente a Borgo San Nicola, sempre nell’arco di un anno.
Fenomeni che – rimarca la Procura – vanificano ogni tentativo di riabilitazione e rieducazione del detenuto.