LECCE – La presenza delle donne detenute nelle carceri italiane si attesta da molti anni poco sopra il 4% del totale della popolazione detenuta.
Il tasso di affollamento al femminile si attesta al 112%, superiore al tasso di affollamento generale pari al 109.
Tradotto: le donne, con il piccolo peso numerico all’interno del sistema penitenziario, non sono responsabili del sovraffollamento, ma lo subiscono più degli uomini, quando non soffrono -al contrario- di isolamento.
È uno dei temi che l’Associazione Antigone ha scelto di affrontare a Lecce, qui dove il trend è in linea con il resto del Paese.
Lo ha fatto presentando il primo report sulle donne detenute in Italia.
“Donne, per la gran parte, dallo scarso spessore criminale – sottolinea Antigone – e dalla scarsa pericolosità. Per questo – rimarca – si può e si deve immaginare un modello di detenzione alternativo.
Il momento di confronto nel Convitto Palmieri ha chiamato a raccolta esponenti del mondo giuridico, universitario, penitenziario e sociale. Tra i relatori il Procuratore Aggiunto Elsa Valeria Mignone: “la strada da fare – ha detto – è ancora tanta”.
E.F.