OTRANTO – Per circa due anni avrebbero gestito in maniera privata un tratto di spiaggia libera nel Comune di Otranto, piazzandoci ombrelloni e lettini, e concedendone la fruizione alla stregua di un qualunque lido balneare regolare. Per questi motivi quattro persone sono state rinviate a giudizio con l’accusa di occupazione abusiva di suolo demaniale reiterata, minacce, estorsioni, gestione illecita di rifiuti non autorizzata e resistenza a pubblico Ufficiale.
A scoperchiare questo presunto meccanismo di gestione illecita è stata la Guardia Costiera di Otranto, coordinata dalla Procura della Repubblica. A far scattare le indagini alcune denunce sporte dai fruitori di quel tratto di arenile, ai quali sarebbe stato intimato dagli indagati di allontanarsi perché quell’area – citiamo testualmente – non è pubblica” in quanto occupata abusivamente e di fatto “privatizzata”. Denunce, queste, che già nel 2022 portarono ad un primo sequestro di materiali da spiaggia e di un container.
Ma non solo: i quattro, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, avrebbero più volte compiuto veri e propri atti intimidatori volti a scoraggiare i “concorrenti”, vale a dire i titolari di regolari concessioni demaniali marittime, per non vedersi intralciati nella propria attività illecita. Avrebbero inoltre estorto denaro ai concessionari di aree limitrofe per “vigilare” sui beni di quelle concessioni ed evitare che questi subissero ulteriori danneggiamenti rispetto a quelli già subiti in passato.