GALLIPOLI – “Sei una tubercolosa…il primo che si mette in mezzo sai già cosa gli succede…vi uccido, mi prendo il bambino e vi do fuoco a tutti”. È il tenore delle minacce e degli audio Whatsapp intimidatori che un 26enne di Gallipoli avrebbe riservato alla sua ex, con la quale aveva avuto un figlio. Per questo nelle scorse ore l’uomo è stato condannato, in primo grado, a 8 mesi di reclusione per minacce aggravate. Alla vittima, costituitasi parte civile e assistita dall’avvocato Angelo Ninni, è stato riconosciuto un risarcimento di 7mila euro.
Diversi e gravi gli episodi contestati al 26enne finito al banco degli imputati. In un’occasione il giovane l’avrebbe raggiunta in casa, per poi sferrarle un pugno al naso e un calcio all’addome, costringendola a correre in Pronto Soccorso.
In un’altra occasione, sempre dopo averla appostata vicino casa, le avrebbe fatto un gesto con le mani, facendo scorrere le dita intorno al collo e lasciando intendere che le avrebbe tagliato la gola. La giovane mamma, esasperata, si è rivolta più volte alle Forze dell’Ordine denunciando l’ex. E sono state proprio le querele a dare il La alle indagini.
A causa di questi episodi per diversi mesi la ragazza ha vissuto in preda all’ansia, evitando – per disperazione e per paura – di uscire da casa.