Attualità

Influenza, il picco è alle spalle

LECCE – Il picco influenzale sembra ormai essere alle spalle ed anche Lecce, che ha vissuto momenti di criticità nelle strutture operative sanitarie di emergenza urgenza a causa delle continue richieste di intervento, si allinea a quelli che sono i dati che riguardano le altre città pugliesi. Una boccata di ossigeno per gli operatori sanitari, chiamati nell’ultimo periodo ad un vero e proprio tour de force per fronteggiare l’emergenza sanitarie causata dal virus influenzale, acuita anche dall’intensificarsi dei casi di covid. Il primo passo, a fronte dei dati forniti nelle ultime ore dai vari dipartimenti, è quello che attesta il passaggio dalla fascia rossa a quella arancione, anche se il livello di attenzione continua a rimanere alto. Il picco dei contagi tanto atteso e temuto, soprattutto per le gravi forme di polmoniti registrate e che hanno intasato le unità operative del pronto soccorso del Fazzi di Lecce, è quindi arrivato, certo, ma a questo punto inizia ad intravedersi la diminuzione dei casi. Nelle scorse settimane, infatti, i numeri hanno fatto registrare cifre notevolmente alte, con il pronto soccorso del nosocomio cittadino preso letteralmente d’assalto e con gli operatori del reparto di emergenza-urgenza costretto ad un vero e proprio tour de force per fronteggiare una situazione a dir poco complicata. Linee roventi anche quelle dei medici di base e dei pediatri e con le farmacie prese d’assalto per l’acquisto di medicinali specifici, a volte risultati introvabili a causa della eccessiva richiesta. Adesso il peggio sembra essere alle spalle, anche se la situazione che ancora resta con un livello di guardia elevato e che necessita attenzione è quella che riguarda i bambini, che attualmente ricoprono a livello regionale il 35 per cento dei casi. E sono stati tanti i casi, soprattutto nel periodo che va da ottobre alla fine dello scorso anno, di persone colpite dal virus denominato Flurona, ovvero influenza e covid contratti in maniera contemporanea. Adesso, però, dati alla mano, il peggio sembra alle spalle, anche se il livello di attenzione, come dicono gli esperti, continua a rimanere alto.

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