PUGLIA – Quattrocento ricci di mare sequestrati e sanzione amministrativa di quattromila euro nei confronti di un venditore abusivo nel corso di un’attività di vigilanza sulla filiera ittica messa in atto dalla Guardia Costiera di Bari in località San Giorgio. Scattano le prime sanzioni dopo l’entrata in vigore, lo scorso cinque maggio, della legge proposta dal consigliere regionale Paolo Pagliaro che impone per tre anni il divieto di pescare i ricci nei mari di Puglia per consentire il ripopolamento dei fondali a rischio di desertificazione a causa del prelievo massiccio e sconsiderato messo in atto negli ultimi anni. Come disposto dalla Regione lo scorso dicembre per garantire il rispetto della legge le multe possono variare dai due ai dodicimila euro. Oltre alla sanzione, inoltre, per i pescatori subacquei professionali, è prevista la revoca immediata dell’autorizzazione che non potrà essere riottenuta per i successivi tre anni. Che i fondali della Puglia siano in uno stato di desertificazione lo ha certificato anche uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento, con il coordinamento del professor Stefano Piraino. Studio che ha evidenziato come nelle aree prese in esame dove un tempo si potevano contare venti esemplari di ricci per metro quadro, adesso se ne conta appena lo 0,2, per arrivare in punti dove non vi è proprio presenza. Un’indagine scientifica che fa parte della documentazione depositata dalla regione puglia per difendersi dal consiglio dei ministri che ha impugnato la legge sul fermo pesca triennale. Il ricorso della Regione è stato discusso in Consulta lo scorso nove gennaio.