COLLEPASSO – Avrebbe attuato una vera e propria manovra di accerchiamento quotidiana e logorante, condita con botte, appostamenti e minacce di morte, tanto da costringere la ex compagna e i due figli oggi 20enni avuti con quest’ultima a vivere nel terrore per due interminabili anni.
Con le accuse di stalking e lesioni personali aggravate, un 44enne di Collepasso – già ristretto in carcere per questi episodi – adesso è stato condannato in primo grado a tre anni di reclusione e una provvisionale in favore delle vittime, costituitesi parte civile con l’avvocato Davide Pastore.
L’uomo, stando alla testimonianza della ex compagna, non avrebbe mai accettato la fine della relazione, scatenando la sua furia su tutta la famiglia.
“Prima o poi ti sparo alla gambe” avrebbe urlato ad uno dei due figli in strada, all’epoca minorenne. Qualche tempo dopo lo avrebbe costretto a salire in auto per poi schiaffeggiarlo e sferrargli pugni alla testa, fino a procurargli un trauma cranico minore.
E poi ancora: venuto a conoscenza dalla denuncia sporta dal ragazzo dopo l’aggressione, in una macelleria avrebbe detto ad alta voce: “quando esco da casa vado a trovare mio figlio e lo ammazzo di botte, tanto che neanche sua madre saprà riconoscerlo… quando lo trovo per strada, lo uccido”.
In un’altra occasione giù di calci e pugni e colpi inferti con una mazza di ferro, fino a lasciare il figlio tramortito per terra, rendendo necessario l’intervento di un’ambulanza e il trasporto in ospedale a Casarano. La diagnosi: trauma cranico facciale e quattro costole rotte.
Le motivazioni della sentenza di condanna saranno depositate entro 90 giorni. Subito dopo il legale difensore del 44enne, l’avvocato Simone Viva, potrà ricorrere in Appello.
E.FIO