LECCE – Diciotto partite giocate, una saltata per squalifica. Solo due volte sostituito. Non possono che appartenere a Ylber Ramadani questi numeri.
Il centrocampista del Lecce è un elemento indispensabile nella squadra allenata da Roberto D’Aversa.
È arrivato la scorsa estate per sostituire l’ex capitano Hjulmand. Ha raccolto l’eredità del calciatore danese. Caratteristiche diverse, ma dal nazionale albanese D’Aversa ha quasi tutto ciò che gli occorre.
Intanto un girone di andata è andato via e il calciatore ex Aberdeen ha saltato per squalifica solo la partita in trasferta contro l’Hellas Verona, la squadra che poteva essere la sua destinazione italiana.
Ma ha scelto il Lecce e di questo non si è mai pentito. Ha legato subito con la nuova realtà, con il territorio, la sua gente. L’ambientamento sembra essere stato semplice. Per lui che è nato in Germania, che ha vissuto in Kosovo e che ha giocato in Scozia.
Un altro calcio. Non ha sofferto il cambiamento. Sembra essere a Lecce da anni. D’Aversa gli ha consegnato le chiavi del centrocampo dove spesso le traiettorie degli avversari incrociano il centrocampista giallorosso che rappresenterà il Lecce ai prossimi Europei in Germania, con la sua Albania.
Un calciatore da cui passano molti palloni della squadra leccese. Le transizioni della formazione salentina si modulano pure sui suoi movimenti.
Nelle ultime due partite, ad esempio, ha toccato il pallone 177 volte. Ha percorso 24 chilometri e anche in fatto di precisione non lascia nulla al caso. Contro l’Atalanta 31 passaggi completati su 34; contro il Cagliari 19 su 22.
Questo è l’ultimissimo Ramadani che prima di chiudere il 2023 si è regalato anche un gol, il primo in giallorosso, contro il Frosinone. Preziosissimo perché ha permesso al Lecce di tornare alla vittoria dopo un digiuno di dieci giornate.
Ora la Lazio, squadra nella quale gioca il compagno di nazionale Hysaj. Un’aquila giallorossa all’Olimpico per volare in alto.
