MANDURIA – Dopo i recenti fatti di cronaca che hanno interessato la città di Manduria la delegazione provinciale di Confcommercio sollecita un tavolo di confronto con le forze dell’ordine e le istituzioni. Il presidente Dario Daggiano si fa portavoce del profondo malessere degli operatori del commercio che si sentono sempre più esposti e sempre meno tutelati. Il riferimento è al grave episodio accaduto la notte dello scorso 22 dicembre quando un 26enne esplose 3 colpi di arma da fuoco, due dei quali in direzione del titolare di un bar del centro storico a seguito delle rimostranze di quest’ultimo per l’esplosione di fuochi d’artificio ricaduti tra gli avventori del suo locale.
L’ affermazione da parte di alcuni individui dei propri presunti diritti – continua Daggiano – può scatenare reazioni violente estreme che possono addirittura mettere a repentaglio la vita umana per un banale diverbio. Il commercio è una delle attività che più di altre espone l’operatore al pericolo di aggressioni, rapine, violenze varie. Diverse attività – sottolinea il presidente di Confcommercio Manduria – stanno valutando di fermarsi e chiudere per un periodo o addirittura definitivamente.
E’ giunto il momento che la nostra comunità – conclude Dario Daggiano – con il supporto tecnico- operativo delle Istituzioni, metta in atto percorsi diffusi di educazione alla legalità, e soprattutto di coinvolgimento dei giovani in iniziative e progetti di valore sociale.
Intanto però è necessario da subito intensificare l’azione di controllo del territorio e di monitoraggio costante delle aree urbane del commercio, perché – sottolinea Daggiano- è più che concreto il rischio che la nostra città vada incontro ad un processo di desertificazione delle vie del commercio, ed in tal caso equivarrebbe ad una resa dei cittadini per bene al potere oscuro della illegalità.