PUGLIA – I dati sono allarmanti. In un anno la Puglia ha perso 2.233 imprese agricole. Al 30 novembre 2023 risultano iscritte nelle camere di commercio pugliesi 75.386 imprese attive contro le 77.619 dell’anno precedente. Un saldo nascita-mortalità delle imprese attive certamente negativo che “certifica” di fatto il delicato e difficile momento attraversato dall’intero comparto. La contrazione si attesta al 2,9%.“È questo il dato più emblematico delle grandi difficoltà strutturali che il comparto primario pugliese, in ciascuna provincia, sta ancora affrontando”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani. Da registrare un’altra criticità: in Puglia, gli addetti in agricoltura sono diminuiti in 4 aree su 5 (l’eccezione positiva è Foggia)
C’è di più. A destare forti preoccupazioni c’è il tracollo del valore del grano e della redditività per le aziende cerealicole. Quello appena trascorso è stato un anno nero per i vitivinicoltori che hanno visto la loro produzione dimezzata a causa della peronospora, e giacenze sempre alte.
Un quadro in chiaro scuro per ciò che riguarda l’olio d’oliva. Cresce il valore dell’olio di qualità, ma restano le difficoltà di mercato per olivicoltori e frantoiani. Un paradosso si registra nel comparto ortofrutta: prezzi in aumento, troppi prodotti importati e costi di produzione alle stelle.
Insomma, uno scenario tutt’altro che rassicurante per il settore agricolo quello delineato dallo studio effettuato da Cia e Aforisma. La speranza e che nel 2024 si riesca ad invertire il trend negativo di un settore che rappresenta il 22,8% del totale delle aziende pugliesi.
