SAN CASSIANO – Il nuovo anno si avvia con una grandissima perdita nel mondo artistico: Luigi Zocchi, autentico intellettuale – di quelli che esistono solo nelle grandi storie – e artista dalla smisurata sensibilità, ha spirato i suoi ultimi respiri dopo un’infausta lotta contro la malattia.
Figlio del Salento, fin dalla gioventù nella sua San Cassiano, Luigi ha dimostrato una spiccata predisposizione per le arti e in particolare per il disegno. Tra gli ulivi, due mari e l’arida terra rossa era circondato da emozioni visceralmente concrete e, capace di recepirle ad un profondissimo livello, le ha portate con sé nel mondo. Dopo gli studi di architettura a Roma, infatti, Luigi si è alzato come “lu Ientu” ed è andato in giro per il globo a cogliere vissuti ed emozioni, aggiungendone sempre di più alla sua tavolozza umana e mentale.
Contraddistintosi come un’artista che con i suoi innumerevoli lavori è stato capace di creare un linguaggio artistico nuovo, che trae origine e forza dal barocco ma che si concretizza in forme autonome e surreali che abitano una loro volontà potenzialmente infinita. Che sia un taccaro colorato, un palo totemico o un dipinto, Luigi era capace di imprimere la tradizione figurativa con interpretazioni uniche e fortemente attuali.
I suoi lavori sono e saranno la testimonianza di come questa terra vecchia e arida non abbia perso negli anni la sua magia, e che al contrario, solo grazie ad artisti come Luigi, potrà crescere nella veste cosmopolita che è.
Analogo alla tua terra fino alla fine, come un ulivo sei stato succube della malattia, ma esattamente come uno dei tuoi taccari vivrai in eterno nei tuoi colori infiniti, addio Luigi.
DAVIDE PAGLIARO