LECCE – Escrementi, urina, fazzoletti sporchi, cartoni, bottiglie, animali morti. E un’aria irrespirabile. Lo scempio. Viale Marconi, mura del Castello di Carlo V. Uno spettacolo indecoroso che scorre davanti agli occhi di cittadini e turisti. Le immagini si commentano da sole, un’istantanea che marchia uno dei luoghi simbolo della città, davanti al quale quotidianamente si fermano a scattare fotografie, ad ammirare quelle mura che raccontano storia centinaia e centinaia di turisti. Ma oggi lo spettacolo è differente. Un angolo di queste mura è stato trasformato in una vera e propria latrina a cielo aperto. Ma non è tutto. Sotto la scalinata che conduce in una delle sale che sino a qualche anno addietro venivano utilizzate per ospitare mostre e convegni si possono trovare indumenti, coperte, bottiglie vuote e resti di cibo. Anche il prato che si trova proprio di fronte alle mura del Castello non è stato risparmiato. Non solo bottiglie vuote di vino e di birra, cartacce ed escrementi, ma anche il cerchione di una bicicletta. Uno scempio senza fine, dove alla luce del sole, senza vergogna, c’è chi si avvicina alle mura per espletare i propri bisogni fisiologici, incurante di chi passa e di chi magari si azzarda a dire qualcosa, a urlare la propria rabbia nel vedere scene simili.
“Inammissibile, è una vergogna”, dice chi si trova a passare mentre lo spettacolo indecoroso va in onda. “Servirebbero controlli, maggiore sorveglianza. Non si può assistere a questo, è sconcertante”, dice chi quotidianamente percorre il viale che costeggia le mura del castello portando a spasso il cane. “La sera non si può passare, troppi movimenti strani, si ha paura. Appena qualche giorno addietro c’è stato qualcuno che ha addirittura scaraventato un monopattino elettrico all’interno della fontana dell’Armonia”. Intanto leccesi ma soprattutto turisti continuano a passeggiare e voltare lo sguardo verso le mura, ma chissà se qualcuno avrà voglia di fischiettare ma che bel castello.