Cronaca

Commissione Antimafia, De Castris: “Legami candidati e criminalità organizzata”

ROMA – Il campanello di allarme è di quelli che non può restare inascoltato e desta grande preoccupazione. Leonardo Leone De Castris, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, in audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia nella relazione sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, esposta in commissione ha parlato di evidenti rapporti tra organizzazioni criminali e candidati, un fenomeno che riguarda le elezioni amministrative e tutte le forze politiche. Aspetto altrettanto preoccupante è quello relativo alla corruzione nella pubblica amministrazione.

Una situazione che sta peggiorando nell’etica e nello spirito che dovrebbe animare la cosa pubblica. Il principio del servizio è un pò venuto meno. Il riferimento del procuratore Leone de Castris era indirizzato all’inchiesta che ha coinvolto l’ex giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis, condannato dalla Corte d’appello di Lecce a 9 anni di reclusione per traffico e detenzione di armi ed esplosivi, anche da guerra, del relativo munizionamento e di ricettazione mentre in un altro processo, in primo grado, la condanna è stata a 9 anni e 8 mesi di reclusione per quattro episodi di corruzione in atti giudiziari relativi a presunte tangenti intascate in cambio di scarcerazioni.

La relazione si è aperta con una mappatura della criminalità organizzata che in Puglia appare divisa in due. Da un parte nel Salento una struttura verticistica simile a quella calabrese con famiglie strutturate sui territori e riconducibili a un’unica gerarchia. A Bari e Foggia invece una criminalità più indipendente strutturata in famiglie ma spesso in guerra tra loro senza un vero e proprio capo.
Per quanto riguarda il fenomeno delle estorsioni, questo sembra quasi scomparso ad eccezione di alcune zone del barese, tarantino e foggiano mentre resta preoccupante il reato di riciclaggio vista anche l’enorme quantità di denaro liquido proveniente mondo della droga sempre più vicino per trattative e conversazioni al mondo dell’informatica.
Altro grande problema è quello legato alle carceri. Nel solo ultimo mese 36 cellulari, microtelefonini e telefoni criptati sono stati sequestrati. Bisogna intervenire, ha detto il procuratore, sull’accesso dei droni nei perimetri carcerari.

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