LECCE – Otto partite sono andate. Il Lecce è stato sconfitto due volte da due super squadre anche se nel confronto diretto è mancato sotto alcuni aspetti il Lecce. Un po’ di corraggio in più a Torino contro i bianconeri e un po’ di attenzione contro i campioni d’Italia avrebbero permesso alla squadra di D’Aversa di non uscire battuta.
Ma ormai è andata. Il Lecce di avvio campionato è piaciuto. Ha sorpreso. Per atteggiamento e voglia. Per il modo di fare calcio sia pure con tantissime novità.
L’allenatore giallorosso ha lasciato la sua impronta, ma deve ancora plasmare bene la rosa a sua disposizione. C’è ancora tanto da migliorare, approfondire. Scoprire.
Ci sono ampi margini per assistere e ammirare un Lecce migliore. Una squadra oggi orfana di Banda e Blin. Il calciatore zambiano è cresciuto rispetto alla scorsa stagione, ma deve ancora migliorare negli ultimi metri. Può diventare determinante nella trequarti offensiva: la velocità e i suoi strappi ci sono; serve più lucidità nella fase di finalizzazione.

E poi bisogna recuperare il miglior Strefezza. Non è quello ammirato nello scorso campionato o in Serie B quando realizzò 14 gol. Ora sta giocando, quella contro il Sassuolo è stata una buona partita per tanti aspetti. È sulla buona strada e quando ritroverà il gol farà il pieno di fiducia.
Anche Sansone ora dovrebbe aver migliorato la propria condizione e quindi è pronto a offrire quel supplemento di tecnica ed esperienza che il suo repertorio possiede.
D’Aversa, sia pure senza i nazionali ha avuto la possibilità di rivedere situazioni tecno-tattiche apparse in ombra in questa prima fase di campionato. Uno status normale per tutte le squadre che si sono completate a inizio settembre con la chiusura del calciomercato. In poco più di un mese e con un calendario abbastanza concentrato si deve essere soddisfatti di quanto fatto in casa giallorossa.
Si riparte dalla settima posizione, in compagnia di Frosinone e Monza. E il pallone, per i giallorossi, tornerà a rotolare dal Bluenergy Stadium di Udine contro una squadra le cui aspettative erano differenti da quello che dice oggi la classifica.