ROMA – Ancora scossi, ma felici, i quattro amici salentini che , in vacanza in Israele bloccati a Tel Aviv a causa del conflitto, dopo aver visto l’inferno con i loro occhi, sono riusciti a rientrare in Italia con un volo militare. “Abbiamo avuto paura”, ci hanno detto. Dalla finestra dell’hotel in cui alloggiavano, il suono delle sirene, e quello terrificante delle esplosioni a pochi metri.
“Mamma, amore mio butta la pasta che sto arrivando”, così Massimiliano Perrone di Sogliano Cavour, fa sapere che per lui e gli amici Giuseppe Migali di Galatone, Simone Briganti di Lecce e Davide Toma l’incubo è finalmente finito. Sono rientrati in Italia insieme agli altri circa 200 italiani che si trovavano in Israele allo scoppio delle ostilità . Sono , finalmente riusciti a partire da Tel Aviv e ad atterrare a Pratica di Mare a bordo di due aerei militari Boeing Kc767.
“Abbiamo temuto il peggio. Abbiamo avuto paura di non riuscire a rientrare e che gli attacchi si avvicinassero alla zona nella quale eravamo”, ci hanno raccontato. L’Unità di Crisi era al lavoro già dalle scorse ore, il rientro disposto e coordinato dal Comando operativo di Vertice Interforze della Difesa. Una situazione drammatica, qualla vissuta dai quattri amici bloccati in Israele a casa del confliitto che per giorni hanno visto cancellato ogni volo per rientrare in Italia e che dalla finestra dell’Hotel che li ospitava hanno assistito increduli all’esplosione dei missili. Ancora nella mente l’inconfondibile rumore delle sirene , l’inferno esploso all’improvviso, i razzi a pochi metri. Sono tutti ancora scossi , ma oggi finalmente felici. Per loro un lieto fine, ma è un incubo pensare alla guerra che si sono lasciati alle spalle.
