CERVIA- Vi portiamo a Cervia per farvi rivivere la più famosa ed emozionante competizione nel mondo del Triathlon, dove il corpo subisce uno sforzo estremo: l’IRONMAN 70.3.
Variante del Triathlon, disciplina sportiva che racchiude in un’unica competizione tre prove di resistenza: nuoto,
ciclismo e corsa, che si svolgono in successione e senza soluzione di continuità, ma con distanze più lunghe rispetto al Triathlon classico e che sono la metà rispetto all’Ironman completo, 70.3 miglia, è infatti la metà della distanza di un Ironman completo (140.6 miglia).
Domenica 17 settembre si è disputata la gara. A darsi appuntamento ai blocchi di partenza 6mila appassionati pronti a mettersi in gioco e sostenere la prova: il percorso swim ad anello unico di 1,9 km (1,2 miglia), il percorso bike di 90 km (56 miglia), e infine quello di run di 21,1 km (13,1 miglia).
Se non è un sogno a portarti a compiere un’impresa simile, cos’altro può esserlo?
Certo, fin qui è tutto “semplice” parlando di atleti, ma la verità è che per intraprendere un’avventura simile, non sono sufficienti soltanto durissimi allenamenti di molte ore al giorno, ma occorre saper sincronizzare muscoli, nervi, mente e cuore. Per comprendere che la vera sfida poi, è sempre con noi stessi, per vedere fino a che punto possiamo spingerci, per andare oltre, per sentire che non ci sono limiti, che non abbiamo limiti, anche con una protesi in carbonio all’arto inferiore destro come per il salentino Pierluigi Maggio, o con una paraparesi spastica come nel caso di Mauro Preziosa originario di Bisceglie, unici due tra gli 11 para-atleti presenti, che sfidando il grande caldo, chilometro dopo chilometro, hanno completato il mezzo Ironman per intero, affrontando tutte e tre le discipline e dando concretamente dimostrazione del fatto che quando si è centrati anima e corpo nel raggiungere un obiettivo, niente ti può fermare.
Chiara Rotundo
