BRINDISI – La vicenda-Edison è tutt’altro che chiarita e archiviata nella città di Brindisi. Ne costituisce una conferma la volontà degli ambientalisti di tornare in piazza. Domani pomeriggio, infatti, con inizio alle ore 17.30, appuntamento sul lungomare Regina Margherita per dar vita ad una catena umana per abbracciare e difendere la città e il suo porto e per dire no al deposito di GNL. Si tratta del secondo appuntamento aperto alla partecipazione dei cittadini dopo quello svoltosi in piena stagione estiva nei pressi della sede dell’Autorità Portuale. Una protesta pacifica, a cui si abbinerà una raccolta di firme contro al realizzazione del deposito proposto da Edison nel porto commerciale di Costa Morena.
Nel frattempo dalla lettura della documentazione relativa all’impianto emerge un dato a dir poco curioso. In attesa di poter leggere la concessione demaniale di cui non c’è ancora traccia sui siti degli enti preposti, abbiamo avuto modo di verificare che il deposito di GNL – e quindi il cospicuo finanziamento pubblico con i fondi del PNRR – verrà realizzato non da Edison, ma da una società di scopo che si chiama “Deposito GNL Brindisi srl”, costituita il 20 febbraio di quest’anno, con Edison come socio unico e con un capitale sociale di un solo milione di euro.
Il fatto strano – ed anche incomprensibile – è che la società neo costituita cesserà il 31 dicembre del 2050 e cioè almeno tre anni prima della scadenza della concessione e quindi del periodo minimo di funzionamento dell’impianto. Chi si occuperà in quegli ultimi anni della gestione del deposito? Chi provvederà al pagamento del canone demaniale e soprattutto chi si preoccuperà a fine vita dell’impianto di smontare lo stesso e di bonificare le aree?
Possibile che il management di un grande gruppo internazionale come Edison sia incorso in un errore così grossolano?
Mimmo Consales