Cronaca

Minacce anche alla Pm antimafia: sotto scorta la giudice Ruggiero

LECCE – Dopo Maria Francesca Mariano ora tocca a Carmen Ruggiero. Per le due giudici il prefetto di Lecce Luca Rotondi ha disposto il servizio di protezione per le minacce di morte contenute in una missiva intercettata nel carcere di Lecce. Sono accomunate da un’inchiesta scottante, quella che il 28 luglio scorso portò agli arresti di 22 persone vicine, a vario titolo, al clan della Scu “Lamanedola-Cantanna”. Un provvedimento necessario – secondo il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di Lecce – per garantire l’incolumità alle due donne. Maria Francesca Mariano firmò, in qualità di gip, i provvedimenti cautelari, su richiesta del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Carmen Ruggiero, che ha coordinato le indagini. Entrambe avrebbero denunciato di aver ricevuto minacce subite dopo il blitz antimafia di due mesi fa. A ricevere la missiva – nel mese di agosto – sarebbe stata per prima la Pm Ruggiero. Sul suo contenuto sono ora in corso indagini minuziose da parte degli investigatori che al momento preferiscono mantenere il massimo riserbo.

Nell’operazione antimafia contro il sodalizio criminale dedito, in particolare a estorsioni e al traffico di droga, sfuggirono due personaggi di spicco, catturati nei giorni scorsi: Cosimo Lamendola, scovato in un trullo alla periferia di Cisternino, e Rosario Cantanna, cognato di Lamendola e ritenuto suo braccio destro, arrestato in Germania.

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