Attualità

Con la decarbonizzazione situazione drammatica per Brindisi

BRINDISI – Le dichiarazioni del direttore Italia di Enel Nicola Lanzetta, riportate dalle agenzie di stampa e pronunciate nel corso delle commissioni riunite di Camera e Senato sul Bilancio, confermano la chiara volontà della società elettrica di chiudere le centrali a carbone entro il 2025 tra cui, ovviamente, l’impianto di Cerano.

Nella stessa occasione il direttore Lanzetta ha confermato che Enel “non prevede di costruire nuove fabbriche di pannelli solari in Italia in aggiunta all’impianto di Catania e quindi viene meno anche l’illusione di poter avere a Brindisi una giga factory.

Tutto questo, se da un lato sgombera il campo da facili illusioni che sono state prospettate negli ultimi mesi senza alcuna ufficialità, dall’altro pone drammaticamente il problema del “domani” economico ed occupazionale del territorio brindisino.

L’allarme questa volta lo lancia il presidente della CNA Franco Gentile il quale ribadisce anche che il “tavolo” convocato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sul futuro di Brindisi e Civitavecchia stenta a decollare, ma soprattutto è tuttora privo di risorse da mettere a disposizione per poter gestire il processo di decarbonizzazione.

Da qui l’appello della CNA rivolto alle istituzioni locali – a partire dal Sindaco Marchionna e dal Presidente della Provincia Matarrelli – affinché si dia vita ad una “struttura territoriale di concertazione” per elaborare un’idea di sviluppo alternativo di quest’area e per creare le condizioni ideali per attrarre nuovi investimenti.

Le idee e i progetti messi in campo da Enel Logistics rappresentano un buon punto di partenza, ma è evidente che occorre molto altro per compensare le “perdite” (dirette e dell’indotto) rivenienti dalla chiusura della centrale di Cerano.

Un motivo in più perché si superi la stagione degli annunci roboanti e si avvii quella delle concretezza con in testa le istituzioni locali, di concerto con le associazioni di categoria e con le organizzazioni dei lavoratori.

Mimmo Consales

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