Politica

Primarie centrosinistra: accordo fatto, ma senza “continuità”

LECCE – Ora tutti cantano vittoria nel centrosinistra. Felici del buon esito della trattativa conclusa venerdì sera al termine di un lungo tira e molla condito da polemiche e fughe in avanti. Clima più sereno, dunque, dopo la firma del Patto per le primarie in vista della campagna elettorale per le amminstrative del 2024.

Accordo raggiunto sulla data di presentazione delle candidature – da presentare entro il 29 ottobre e non più entro il 29 settembre – e sul d-day per la celebrazione delle primarie – slittato dal 29 ottobre al 26 novembre.

C’è chi parla di “vittoria della democrazia”, come il consigliere comunale di Noi per Lecce, Andrea Fiore, e e chi di “grande prova di maturità”, come il numero uno dei democratici.

I Delli Nociani vanno oltre. E aprono a possibili nuovi scenari nella rosa delle candidature

Per il momento dalla Puglia in Più nessuno spiffero. Gli stefaniani preferiscono soffermarsi sul risultato raggiunto nelle scorse ore.

Al momento in pista restano due nomi: il sindaco uscente Carlo Salvemini e il consigliere comunale e Coordinatore cittadino di Sinistra Italiana, Pierpaolo Patti, sostenuto anche dai Verdi. Un terzo candidato potrebbe giungere dal Pd: il nome del vicesindaco Sergio Signore è sempre più gettonato.

Come già anticipato, Puglia Popolare ha preferito restare fuori dai giochi delle primarie, abbandonando polemicamente il tavolo della coalizione.

Al di là del nuovo cronoprogramma e dei nuovi scenari che andranno a prefigurarsi c’è un dato politico importante che emerge dopo l’incontro di venerdì. Così recitava un passaggio inserito nella prima bozza del regolamento: “La coalizione si impegna, nel solco della continuità, a rilanciare congiuntamente l’esperienza in corso, attraverso l’aggiornamento del proprio programma politico-elettorale e l’individuazione congiunta di una leadership autorevole capace di interpretare al meglio tale programma”. Aver cancellato la parola “continuità” dal documento definitivo rappresenta di certo una diminutio per Salvemini e i suoi sostenitori.

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