BRINDISI – Fino a qualche tempo veniva considerato uno stabilimento modello per la chimica italiana ed invece oggi il sito Basell di Brindisi ha dismesso metà della propria produzione con lo spegnimento dell’impianto P9T. Un evento drammatico che ha già comportato la perdita di una cinquantina di posti di lavoro e che mette a rischio l’intero stabilimento e la stessa presenza della chimica nell’area industriale di Brindisi.
Da qui la decisione di Cgil, Cisl e Uil di proclamare un primo sciopero generale che ha fatto registrare l’adesione di tutti i dipendenti, a conferma di una volontà unanime di non accettare supinamente le decisioni dei vertici aziendali.
Nel frattempo la vicenda Basell è stata oggetto di due interrogazioni al Governo da parte dei parlamentari D’Attis e Stefanazzi, ha visto l’interessamento della task force regionale sul lavoro ed il diretto coinvolgimento di Comune e Provincia attraverso i loro massimi rappresentanti.
Intanto, per lunedì i sindacati sono stati convocati dal Prefetto Michela La Iacona per fare il punto sulla situazione.
Mimmo Consales