LECCE – “È assurdo che in meno di un anno la provincia di Lecce sia per la ennesima volta sprovvista di PET funzionante: le scuse non possono più bastare perché non mettono apposto nulla, trattandosi dell’alleato ad oggi più affidabile nella lotta ai tumori. E le promesse di soluzioni immediate date da ASL Lecce non sono per nulla rassicuranti considerando che per nove mesi si sono preferite soluzioni arrangiate e tantissimi pazienti oncologici della provincia di Lecce vivono una situazione divenuta paradossale e insostenibile. I fatti più gravi parlano di pazienti rimandati a casa addirittura dopo avergli somministrato il radiofarmaco”. Così intervengono sul caso Paolo Greco, Segretario Provinciale Azione Lecce, e Alessandro Nestola,Responsabile dipartimento sanità Azione Puglia.
“Proprio per questo – continuano – per mesi abbiamo continuato a sostenere che l’unico modo per affrontare questa situazione emergenziale è affidarsi ad una convenzione “a servizio” con l’unico centro convenzionato dotato di macchina PET-TC in grado di garantire l’utilizzo di un luogo già organizzato, sicuro e soprattutto dignitoso.
Una soluzione già adottata in altre parti d’Italia ma la direzione generale dell’ASL Lecce continua a non prendere in considerazione nonostante il centro convenzionato sia già disponibile.
Questa soluzione avrebbe garantito l’efficienza della tecnologia, il confort di una struttura accogliente e professionale, la possibilità ai professionisti del Fazzi di poter proseguire nel loro lavoro e nell’assistenza ai pazienti.
La malattia purtroppo non aspetta, anzi ogni ritardo nella diagnosi precoce gioca a suo favore. E tutti dobbiamo aver cura della salute dei nostri cittadini prima di ogni altra cosa.
Saremo attenti a monitorare i tempi di installazione e messa in funzione del nuovo macchinario PET-TC che sono stati pubblicamente indicati in 30/40 (altri) giorni”.