AmbienteAttualità

Fermo pesca ricci di mare, Italia Nostra: “Bene la legge, la Regione si attivi”

PUGLIA – Il Consiglio Direttivo della Sezione Sud Salento di Italia Nostra, ha preso in esame legge regionale n. 6 del 20/4/2023 primo firmatario il consigliere regionale Paolo Pagliaro e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale pugliese. E’ la legge sul fermo pesca per i ricci di mare in Puglia ritenuta necessaria per le problematiche correlate alla ridotta presenza nei fondali marini pugliesi del riccio di mare e che, nei mari salentini, ha assunto dimensioni particolarmente allarmanti.

Se le motivazioni per cui il Governo ha sollevato eccezioni di incostituzionalità della legge in questione – dicono da Italia Nostra – possono risultare legittime, è opportuno ricordare che già la Sardegna nel 2021 ha approvato una legge similare per la quale non sono state sollevate eccezioni di incostituzionalità, visto che – anche in questo caso – l’ambito di applicazione riguarda le acque territoriali italiane che si estendono fino a 12 miglia dalla costa. Infatti su questi aspetti da tempo è aperto un dibattito interpretativo circa la possibilità di legiferare da parte delle regioni, oltre che in materia di tutela dell’ambiente, anche in relazione alle acque territoriali e per cui non è facile ipotizzare quale orientamento assumerà la Corte costituzionale su tale contenzioso; in ogni caso Italia Nostra resta ferma sulla posizione che tale problema va governato adottando provvedimenti particolarmente efficaci e tempestivi a livello regionale ed anche in sede nazionale, vista la ridotta presenza dei ricci nei mari pugliesi e che il loro continuo prelievo potrebbe causare la loro scomparsa e l’alterazione degli ecosistemi anche in altri mari italiani. Un ulteriore aspetto, sollevato in questi giorni dal Consigliere regionale Paolo Pagliaro primo firmatario della legge regionale, è quello della mancata approvazione del relativo Regolamento (previsto dalla legge) e per cui, la legge approvata dal Consiglio regionale il 28 marzo scorso, rimarrebbe inapplicabile. Per tali situazioni l’Associazione, chiede alla Regione Puglia di attivare tutte le iniziative necessarie ed utili a difendere e rendere applicabile la noma regionale, allo stesso tempo propone che la L’ente regionale si faccia promotore, in sede di Conferenza Stato-Regione, di una proposta verso il Governo e – per il suo tramite – verso il Parlamento affinché si approvi una norma nazionale con cui vengano individuate le aree dove è possibile il prelievo controllato e quelle con il divieto deve essere assoluto per un periodo adeguato a favorire il ripopolamento. Nel frattempo sarebbe utile ed opportuno che la Regione Puglia, coinvolgendo gli operatori del settore, gli Istituti scientifici, gli Enti locali, il mondo della Scuola, le Associazioni e gli Organi di informazione, destini delle risorse per attivare una diffusa e sistematica campagna di informazione e sensibilizzazione perché venga sospesa la pesca professionale ed amatoriale, insieme alla commercializzazione e alla consumazione, dei ricci di mare.

Articoli correlati

Terza dose, al via la vaccinazione del personale universitario

Redazione

Transitava in una corsia riservata ad altri veicoli, scatta la multa: il giudice l’annulla

Redazione

Pagamento pensioni: in fila a distanza di sicurezza

Redazione

Il 2021 si è chiuso con 43mila disoccupati. UIL: allarme precariato e giovani

Redazione

Conte annuncia nuovo decreto: multe da 400 a 3mila euro per chi viola le norme

Redazione

Sgm, i servizi in appalto preoccupano i sindacati. Confsal chiama in causa Salvemini

Redazione