LECCE – Le ruggini familiari il 14 luglio dello scorso anno sfociarono in una rissa tra cognati in pieno centro a Lecce: fu mezzogiorno di fuoco in via Leuca. Prima le urla, poi il trambusto e, infine, le botte tra i passanti increduli.
Per quell’episodio Cosimo Zizza, 73enne originario di Mesagne, nelle scorse ore è stato condannato: “4 anni di reclusione” ha sentenziato la giudice Mariafrancesca Mariano, per i reati di lesioni personali e stalking.
Quella mattina Zizza, che era in auto, sarebbe stato affiancato dai due cognati. Arrestata la marcia del proprio mezzo, i due avrebbero aperto lo sportello all’imputato: prima le parole grosse, poi le botte. Il 73enne a quel punto avrebbe tirato fuori dall’auto un fucile da sub e con questo avrebbe ferito alla mano e alla testa i due cognati, rimediando anche lui ferite su tutto il corpo.
Difeso dall’avvocato Alberto Russi, Zizza ottenne il rito abbreviato condizionato alla presa visione di un video di 15 secondi girato da un passante e circolato in rete . Video che – secondo il suo legale – avrebbe certificato la legittima difesa dell’indagato, a fronte dell’accerchiamento dei cognati. La sentenza, secondo la difesa, non ne avrebbe però tenuto conto. Ecco perchè l’avvocato Russi preannuncia sin da subito il ricorso in Appello. Non solo 4 anni, l’uomo è stato anche interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e dovrà risarcire le vittime dell’aggressione, difese dall’avvocato Ester Nemola.
L’uomo, già in passato, era stato condannato per episodi simili a questo: un’aggressione con mazza ferrata ad un cognato nel 2021 e un’aggressione con forbice, sempre a danno di parenti, nel 2020.
