LECCE – Giovani laureati in ausilio alle toghe: l’Ufficio del Processo compie un anno.
È da circa 12 mesi che 96 giovani laureati lavorano al fianco del personale del Tribunale di Lecce. Un’opportunità notevole per chi vuole fare dell’ambito giuridico la propria professione. Tra i ragazzi assunti grazie ai fondi del Pnrr non solo laureati provenienti da corsi di studio di ambito legale ma anche provenienti da corsi di laurea di area informatica ed economica: tutti a supporto dell’Organico del tribunale. A Lecce dei 96 giovani inizialmente impiegati, attualmente se ne contano 76 in carica.
Alcuni di loro, infatti stanno continuando a svolgere il proprio operato a supporto del Foro mentre altri hanno già “spiccato il volo” verso altre professioni.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di snellire l’iter burocratico, e a distanza di 10 mesi dall’inizio, i dati sono abbastanza confortanti, poichè come confermato anche dal Presidente del Tribunale Roberto Tanisi, quando la macchina della giustizia ha più risorse, funziona meglio.
L’attività del tribunale è andata di pari passo con una maggiore efficenza, acquisita negli ultimi mesi.
Un dato che fa ben sperare è quello riguardante i procedimenti pendenti, infatti passa da 34.908 pendenze a marzo 2022 ad un totale di 31.826 pendenze nel mese di dicembre 2022.
Sulla base dei dati analizzati a dieci mesi dall’avvio dell’Ufficio per il Processo, si è registrato, nel Tribunale di Lecce, un trend di abbattimento dell’arretrato.
Gli effetti del progetto sono evidenti e in alcuni casi confortanti ma nonostante ciò la giustizia leccese, per alcuni versi è ancora in affanno.
C’è carenza di personale: Attualmente mancano 9 magistrati e due altri hanno chiesto il trasferimento, ma il problema non è circoscritto al foro leccese poichè sul territorio nazionale mancano 1500 magistrati e in previsione nel 2024 potrebbero mancarne 2400. Ma il presidente del tribunale Tanisi lancia anche un altro allarme-cosa succederà nel 2026, quando l’Ufficio del Processo sarà terminato?- questo interrogativo scaturisce dal fatto che l’obbligatorietà dell’ Ufficio del Processo per determinare la giustizia è dipesa dal fatto che l’Italia fruisca dei fondi del Pnrr destinati fino al 2026.
