LECCE – Torniamo a parlare dell’inchiesta “Re Artu” delle Fiamme Gialle idruntine che mise in luce il presunto scambio di favori illecito tra polotica e sanità, confluendo in arresti “eccellenti”.
Ebbene la Procura, nella persona del Pubblico Ministero Alessandro Prontera, ha scelto di opporsi alla sentenza del primo marzo scorso con la quale il Gup Tosi ha stabilito che non andranno a processo Pierpaolo Cariddi (ex sindaco di Otranto), Emanuele Maggiulli (dirigente del Comune di Otranto) e Mario Pendinelli (sindaco di Scorrano).
Per tutti e tre, così come per l’ex assessore regionale al Welfare Totò Ruggeri – lo ricordiamo – era stato dichiarato il “non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste” in relazione ai reati di falso ideologico e abuso d’ufficio relativi alla vicenda del ripascimento del lido Atlantis di Ruggeri e corruzione elettorale con riferimento ai soli Pendinelli e Ruggeri, accusati di voto di scambio alle Regionali del 2020.
Chiamata a decidere sul ricorso avanzato dalla Procura, la Corte d’Appello potrà confermare la sentenza che ha prosciolto gli imputati in questione o, viceversa, rinviarli a giudizio ed emettere una nuova sentenza.
E.F.