LECCE – Le avrebbe estorto quotidianamente piccole somme di denaro, in alcune occasioni a suon di botte, poi le minacce: “se non mi dai i soldi brucio te, tua nonna e tuo figlio”. Per questo un 25enne di Gagliano del Capo è stato condannato a 7 anni e 4 mesi di reclusione, al culmine del processo con rito abbreviato.
Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, tentata e consumata estorsione e sequestro di persona, è stata la giudice Silvia Saracino a infliggere la condanna all’uomo.
Per la stessa vicenda per il giovane lo scorso maggio si sono aperte le porte del carcere. Tramite il ricorso al Tribunale del Riesame promosso dal suo legale, l’avvocato Luca Puce, il 25enne passò poi agli arresti domiciliari in casa della madre.
Stando all’impianto accusatorio, la vittima 22enne – costituitasi parte civile con gli avvocati Elita D’Amilo e Luca Borrega – sarebbe stata più volte costretta a cedere del denaro al compagno, quest’ultimo in preda ad una presunta dipendenza dalla droga. Entrambi vivevano in casa della nonna di lei (nel sud Salento) insieme al figlio di soli due anni che la donna aveva avuto in una precedente relazione. Tutti, incluso il bambino, avrebbero assistito a vessazioni, insulti pesanti e violenze quotidiane: la ragazza, che percepiva il reddito di cittadinanza, non riusciva più a far fronte alle continue richieste di denaro, arrivando a chiedere lei stessa aiuto a terze persone, mossa da paura.
Tra le accuse più gravi mosse nei confronti del 25enne quella di aver sequestrato la sua compagna (il 9 maggio scorso): dopo averla picchiata selvaggiamente, l’avrebbe trascinata con una scusa in uno stabile abbandonato nei pressi della stazione di Casarano. Qui l’avrebbe tenuta in ostaggio per più di un’ora, sempre per ottenere denaro, chiudendo la porta con un lucchetto.
L’imputato è stato condannato anche al pagamento di una multa di 6mila euro e una provvisionale di 25mila euro in favore della vittima. Il resto del risarcimento del danno dovrà essere liquidato in separata sede.
E.FIO