SALENTO – “Le grotte preistoriche salentine patrimonio mondiale dell’Unesco”. Il pressing è già partito. La mozione presentata dal consigliere regionale Pagliaro e approvata all’unanimità ieri sera dal Consiglio rappresenta il primo step per l’avvio dell’iter di riconoscimento. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, tuttavia, ognuno dovrà fare la propria parte.
Nel documento è presente un elenco dettagliato delle grotte più importanti che potrebbero essere legate in questo percorso di conoscenza, una sorta di viaggio a ritroso nel tempo fino alle origini. Dalla Grotta dei Cervi a Porto Badisco, considerata la Cappella Sistina della preistoria, a Grotta Romanelli a Santa Cesarea Terme che conserva il più antico dipinto scoperto in Italia; dalle Grotte delle Striare a Grotta Cosma con le sue scene di caccia. A “benedire” questa iniziativa istituzionale è il Leonello Bertolucci, il fotoreporter che si è calato nella Grotta dei Cervi realizzando un libro fotografico di grande interesse storico-culturale.
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