LECCE – Assolti perchè “il fatto non sussiste” Mary Tota, Danilo Lupo e Francesca Pizzolante, i giornalisti accusati di diffamazione e querelati dall’ex Ministra Teresa Bellanova. Per il giudice del Tribunale di Lecce, Michele Guarini, non si trattò di diffamazione. Assolto assieme ai tre cronisti anche lo stesso addetto stampa Maurizio Pascali. La vicenda è quella del 2014 e che i tre cronisti avevano raccontato sulle rispettive testate: l’accusa dell’ex addetto stampa Pascali che citò in giudizio la Bellanova per ottenere la giusta retribuzione per gli anni in cui aveva lavoato per lei e per il Partito Democratico. A settembre la sentenza della Corte d’Appello del tribunale del lavoro: “Studente a Partita Iva ma di fatto con rapporto di lavoro subordinato” che ha condannato il PD provinciale di Lecce per aver utilizzato per poco più di tre anni, tra il 2010 e il 2013, uno studente universitario come addetto stampa, tenendolo come co.co.co e a Partita Iva per 1.200 euro lordi al mese, mentre di fatto era un dipendente del partito, con un “rapporto di lavoro subordinato” a pagare Pascali oltre 50mila euro, di cui 6.700 con l’ex ministro Teresa Bellanova. Da quella vicenda l’altro risvolto, ossia la querela dell’ex Ministro nei confronti dei quattro che raccontarono la vicenda, oltre a Pascali, i tre cronisti. L’accusa aveva chiesto la condanna a sei mesi per i giornalisti e per un anno all’addetto stampa. Oggi il Tribunale ha stabilito che la querela è infondata e ha deciso per la “prima assoluzione”.
“Una sentenza che consacra la libertà di esercitare, correttamente, il diritto di cronaca” ha affermato l’avvocato Roberto Eustachio Sisto (che ha difeso Tota, Lupo e Pizzolante). Soddisfazione da parte dell’avvocato Alessandro Stomeo (legale di Maurizio Pascali).
