FRANCAVILLA FONTANA – Paolo Stasi, 19 anni, conosciuto a Francavilla Fontana come un ragazzo riservato e perbene, avrebbe ingenuamente aperto la porta al suo killer. È il primo dettaglio che emerge dalle indagini sul suo cruento assassinio che mercoledì pomeriggio ha strappato la vita al giovane, freddato sotto casa sua con due colpi di pistola: il primo di striscio al torace e il secondo, fatale, mentre tentava di fuggire dal suo aggressore.
Quest’ultimo – stando alle indagini condotte dai carabinieri della locale stazione insieme ai colleghi brindisini – per raggiungerlo in casa avrebbe citofonato.
La vittima è stata uccisa sulle scale che dal portone conducevano all’abitazione, in via Occhi Bianchi. Nessuna traccia, però, del bossolo della pistola a tamburo che il suo assassino avrebbe impugnato.
Sono stati i vicini a dare l’allarme, sentendo gli spari. I genitori, subito accorsi sul posto, hanno trasportato il figlio per strada nel tentativo di salvargli la vita, ma non c’è stato nulla da fare. All’arrivo dei sanitari del 118, il ragazzo era già morto.
I militari dell’Arma, coordinati dal pm di turno Giuseppe De Nozza, hanno subito proceduto all’acquisizione delle immagini delle telecamere di sorveglianza private della zona. Al momento una certezza c’é: hanno immortalato una figura che a quell’ora abbandonava, a passo svelto, proprio la zona in cui si è consumato il delitto. Resta da capire, ed è lo sforzo di queste ore, se si tratti o meno del killer del 19enne. In queste ore gli inquirenti stanno procedendo anche all’ascolto di familiari, amici e i vicini di casa.
Paolo Stasi, stando a quanto emerso sinora, era un ragazzo tranquillo, incensurato, fresco di diploma conseguito lo scorso anno, figlio di una famiglia perbene.
Quello che si è consumato appare come un agguato in piena regola dai contorni tutt’altro che nitidi, per il quale si scava adesso nella vita della vittima, a caccia di un movente e, di conseguenza, di un assassino.