BRINDISI – E’ dello scorso 24 settembre la comunicazione ufficiale del Comune di Brindisi con cui si annunciava, a partire dal lunedì successivo, l’avvio di un articolato programma di rifacimento del manto stradale di numerose arterie situate in più quartieri della città. Il tutto, con l’impiego di ingenti risorse pubbliche.
Sono stati in molti, leggendo la comunicazione dell’ente pubblico, a dare per scontato che al rifacimento della strada si sarebbe aggiunto anche quello dei marciapiedi che per migliaia di pedoni rappresentano un rischio gravissimo per la propria incolumità.
E invece proprio il 26 settembre, si è dato avvio al programma annunciato, partendo dal rione Sant’Elia dove è stato rifatto il manto stradale nelle vie Soldati, Bramante, Balla, Fontanesi, Tosi e De Nittis. Un bel lavoro, non c’è che dire, se non fosse che ci si è dimenticati di inserire nel programma di intervento anche i marciapiedi che appaiono assolutamente intransitabili, spesso a causa delle radici degli alberi.
L’auspicio è che ci sia un’ulteriore fase di intervento, anche se non ci pare che questo sia contemplato nel piano di azione elaborato sulla base delle risorse disponibili.
Proprio il rione Sant’Elia, tra l’altro, appare il più disastrato per marciapiedi rotti, in quanto per troppi anni si è registrato un disinteresse generale che ha fatto crescere i livelli di degrado.
Certo, siamo perfettamente consapevoli che la coperta è sempre più corta del necessario e che non si possono fare miracoli con le poche risorse disponibili, ma la sicurezza dei pedoni – spesso identificabili proprio tra le fasce più deboli della popolazione – non può passare in secondo piano e deve assumere priorità assoluta per evitare che lo stesso Comune sia anche chiamato a risarcire danni fisici subiti dalle vittime di rovinose cadute.
Forse sarebbe il caso, a questo punto, di ridurre il numero delle strade interessate dal rifacimento del tappetino di bitume per intervenire in maniera complessiva sulle situazioni più gravi e quindi sia sulle strade che sui marciapiedi.
Mimmo Consales
