MARTANO – Nel maggio 2021, con l’accusa di peculato, falso e frode per lavori mai eseguiti ma pagati, finirono agli arresti domiciliari due ex dirigenti della Asl di Lecce: l’ingegnere Fiorenzo Pisanello (Responsabile Unico del Progetto) e Antonio Leo, direttore dei lavori.
La decisione della GIP Simona Panzera arrivò in seguito alla lunga indagine del pubblico ministero Alessandro Prontera sul poliambulatorio di Martano. Per l’accusa i due avrebbero asservito la loro funzione pubblica a interessi privati di imprenditori a loro vicini, falsando documenti sulle opere di ritrutturazione e potenziamento del poliambulatorio, finanziate con fondi comunitari ma in parte mai eseguite.
Il punto è che ad oggi, a più di un anno di distanza, quella struttura sanitaria risulterebbe ancora priva di collaudo tecnico-amministrativo, atto di verifica necessario ed obbligatorio per Legge che certifica che quanto previsto dal progetto sia stato effettivamente realizzato. Un atto che al Comune di Martano (che nel processo civile si è costituito parte civile) di certo, ad oggi, non è mai arrivato.
Il Poliambulatorio è rimasto comuque in piena attività, per effetto di un’ordinanza sindacale che ne ha evitato la chiusura, dimostrando – dacché la Legge lo prevede – i gravi disservizi all’utenza generati da un ipotetico stop dei servizi sanitari garantiti al suo interno.
In mattinata si è parlato anche di questo nel corso della prima udienza del processo a carico dei due ex dirigenti Asl. Dai Giudici della Corte d’Assise, presieduta da Pietro Baffa, sono stati ascoltati la dotteressa Anna Laura Casto e l’ingengere Carmelo Negro, entrambi subentrati ai funzionari destituiti.
Subentro che avrebbe dovuto velocizzare l’iter di completamento delle opere incompiute finite sotto inchiesta, come indicato con precisione dalla Commissione Legalità istituita in Asl dall’allora Dg Silvana Melli proprio per fare chiarezza sullo stato dei lavori di opere già finanziate. Fu quella commissione, composta da diversi tecnici come l’ingegnere Luigina Quarta e l’ex comandante dei vigili del fuoco Tuzzolo, ad accendere per prima un faro sulla questione.
Dalla vicenda del Poliambulatorio di Martano, lo ricordiamo, è nata anche un’altra inchiesta sul presunto scambio di favori tra politica e sanità, confluita nel luglio scorso in arresti (ai domiciliari) eccellenti, come quello degli ex consiglieri regionali Totò Ruggeri e Mario Romano.
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