BRINDISI – Il 19 maggio del 2012 è un giorno che a Brindisi, come nel resto del paese, in pochi dimenticheranno. Un ordigno provocò una esplosione che costò la vita alla studentessa Melissa Bassi e ferì gravemente altre sue compagne appena giunte a Brindisi con un pullman da Mesagne. La mano di un folle – poi individuato e arrestato – creò uno stato di allarme incredibile perché per la prima volta era stato colpito così duramente il mondo della scuola. L’Amministrazione Comunale dell’epoca fece di tutto per tenere desto il ricordo di Melissa e non a caso fu intitolato proprio a quel terribile “19 maggio” il parco del Cillarese. Nei pressi della scuola Morvillo-Falcone, invece, a pochi passi da dove esplose la bomba, si decise di utilizzare un piccolo spazio verde per dedicarlo anche in questo caso a Melissa. L’11 gennaio del 2013, pertanto, fu inaugurato “Il giardino di Melissa”, con l’obiettivo di ricordare questa ragazza ed allo stesso tempo di creare un simbolo di quella tragedia e della voglia di riscatto delle nostre comunità.
Ebbene, oggi, a distanza di quasi dieci anni, il ricordo di Melissa è indelebile, mentre il suo giardino mostra i segni del tempo. Da più di un anno una delle altalene è rotta e non si è riusciti a sostituirla neanche in occasione del decennale della tragedia. Sono scomparsi i vialetti, così come i cartelli che indicavano cos’è quel giardino. Insomma, non fosse altro per il valore storico e simbolico, quel piccolo parco meriterebbe ben altra considerazione e soprattutto le attenzioni di tutti, compreso del personale scolastico e degli studenti del Morvillo-Falcone. Sarebbe bello che fosse proprio la scuola ad adottare quel giardino ed invece nulla di tutto questo è accaduto fino ad oggi. Un vero peccato, perché la storia non si dimentica ed alimentare il ricordo significa rafforzare il significato dei valori emersi in quella reazione collettiva avvenuta all’indomani della strage.
Mimmo Consales