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Nell’Asl di Brindisi appalti prorogati per oltre 4 anni. Interviene l’Autorità anticorruzione

BRINDISI – L’Anac (Autorità Nazionale Anti corruzione) è intervenuta con decisione nei confronti dell’Azienda Sanitaria di Brindisi ricordando che è vietato dalla legge prorogare appalti pubblici senza provvedere a bandire una nuova gara d’appalto.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata quella del contratto per la fornitura di gas medicali reiterato per oltre 4 anni. Una circostanza che ha dato nell’occhio, a tal punto da richiamare le attenzioni di chi, a livello nazionale, controlla che gli enti pubblici rispettino le regole in materia di attribuzione di commesse e di servizi. Il tutto, partendo da un dato: le leggi in vigore consentono il ricorso ad una proroga tecnica solo in casi eccezionali e cioè per garantire la continuità del servizio pubblico mentre si svolge una nuova gara d’appalto.

Il ricorso reiterato della proroga tecnica, invece, va letto come un affidamento senza gara e quindi viola i principi di libera concorrenza e di parità di trattamento, così come stabiliti nel codice degli appalti.

Ecco, l’appalto dell’Asl di Brindisi per la gestione, la distribuzione e la fornitura di gas medicali e tecnici, oltre che di manutenzione degli impianti, si è protratto per più di 4 anni a vantaggio della stessa società, la Air Liquide Sanità Service spa.

L’intervento dell’Anac è nato da un’ispezione svolta dal Nucleo speciale anticorruzione della Guardia di Finanza, su richiesta dello stesso presidente dell’Autorità anticorruzione, ed ha riguardato sia l’Asl di Brindisi che il soggetto aggregatore InnovaPuglia. In sostanza, l’appalto era dal 2012 al 2016 ed è stato prorogato per un periodo di poco inferiore a quello dello stesso appalto, ma con una spesa che si aggirava intorno agli otto milioni di euro. La nuova gara è stata bandita solo nell’aprile del 2020.

L’Asl ha provato a difendersi affermando che non aveva personale a sufficienza, anche per concomitanti vicende giudiziarie che hanno interessato personale amministrativo e tecnico. Ma è evidente che per l’Anac si è trattato di giustificazioni che non trovano fondamento e che non legittimano il comportamento tenuto.

Mimmo Consales

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