BRINDISI – La ripresa delle attività politiche ed amministrative della città di Brindisi dopo la pausa ferragostana vedrà in agenda certamente il problema della realizzazione di un deposito di GNL da parte di Edison e di un deposito di carburanti da parte della società Brundisium, entrambi in ambito portuale.
Come è noto, la Regione Puglia ha dato sostanzialmente il via libera alla costruzione di questi due depositi, in parte modificando ciò che era stato affermato dal presidente Michele Emiliano dopo essere stato chiamato in causa dal sindaco di Brindisi.
Oggi, pertanto, l’Amministrazione Comunale è rimasta da sola ad osteggiare queste iniziative imprenditoriali e lo fa sulla base di convinzioni che proprio Rossi ha ben spiegato alla città e che si riferiscono alla necessità di voltare pagina rispetto all’energia prodotta da combustibili fossili. Quindi un chiaro “no” al progetto Edison ed uno ancora più marcato nei confronti di Brundisium, atteso che benzina e diesel hanno – almeno sulla carta – vita breve nell’alimentazione di mezzi di trazione, viste le decisioni assunte a livello europeo e condivise dall’Italia.
Si tratta, a questo punto, di stabilire se esistono ancora margini operativi per opporsi al via libera della Regione Puglia, andando oltre le semplici dichiarazioni alla stampa.
Si è parlato a lungo di ricorsi in sede giudiziaria, ma sull’argomento non si hanno riscontri oggettivi e soprattutto non si sa se questa decisione di opporsi a tutti i costi è condivisa da tutta la maggioranza che sostiene il primo cittadino, a partire proprio dal Partito Democratico.
L’auspicio è che la lunghissima campagna elettorale che ci separa dalle prossime amministrative – previste per la primavera del 2023 – non sposti tutto sul piano delle buone intenzioni rispetto a quello dei fatti concreti. In quel caso, infatti, sarebbe problematico programmare qualcosa di serio per la città di Brindisi.
Mimmo Consales