Sanità

Pagliaro: “Scoperchiata la mala gestio che denunciai. Ora si riapra Pma di Nardò”

LECCE – “L’inchiesta di questi giorni su sanità, politica e malaffare ha squarciato il velo sulle irregolarità che avevamo denunciato in tempi non sospetti, sul business della procreazione medicalmente assistita a Lecce e provincia. E’ quanto afferma il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“L’unico centro pubblico Pma di Nardò, operativo con successo fino al 2019 e punto di riferimento per tantissime coppie con problemi d’infertilità, d’improvviso fu bloccato – ricorda Pagliaro – L’obiettivo, all’epoca occulto, sembrerebbe essere stato quello di spianare l’iter burocratico per l’apertura del centro Pma privato di Muro Leccese, sacrificando quello pubblico di Nardò. Centro ospitato in una struttura di proprietà dell’ex senatore e assessore regionale al welfare ora al centro delle indagini”.

Chi ha creato questo vicolo cieco, per interessi sui quali ci aspettiamo sia fatta piena luce, accertando le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, lo risolva subito – conclude Pagliaro – Le strade per restituire alla provincia di Lecce un centro Pma pubblico potrebbero essere due: riaprire immediatamente la struttura di Nardò annullando la delibera regionale 276 del marzo 2020, sospesa nel limbo di un trasferimento neppure avviato a Lecce; o aprire gli ambulatori al Fazzi utilizzando Nardò come succursale. Non spetta a noi decidere ma continueremo a fare pressing finché questo capitolo nero della sanità regionale non sarà chiuso”.

Articoli correlati

Disservizi al Fazzi? La replica del direttore: “Assistenza garantita, Ginecologia-Ostetricia è un’eccellenza“

Antonio Greco

Corso di autodifesa per il personale sanitario

Andrea Contaldi

Ospedale di Scorrano, il comitato territoriale spontaneo: “pronti all’esposto alla Corte dei Conti”

Redazione

La giornata mondiale del cuore: prevenzione in primo piano

Redazione

L’Opi di Brindisi contro la delibera regionale delle Rsa

Andrea Contaldi

Sindacati contro i trasferimenti al “Perrino”

Andrea Contaldi