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Conti in rosso al Comune di Lecce, scontro Molendini-Giordano Anguilla

LECCE – Bufera a Palazzo Carafa sui conti comunali in rosso. Ad innescare la miccia è il capogruppo di Fratelli d’Italia, Roberto Giordano Anguilla: “I gravi problemi in anagrafe, così come in ogni settore dell’Amministrazione, hanno un responsabile chiaro: chi ha messo l’Ente in pre-dissesto ovvero il sindaco Salvemini. È all’ordine del giorno in queste settimane la grave crisi che sta attraversando il settore anagrafe, in via Aldo Moro, per via della carenza di personale. Rinnovare una carta d’identità, ad esempio, non è più un servizio, o meglio un diritto, da garantire ai cittadini bensì una scalata insormontabile, una chimera.
Il quadro complessivo però è ancor più preoccupante –  attacca Giordano Anguilla – Tutti i settori dell’Amministrazione, infatti, sono in forte affanno.
Urbanistica, ambiente, lavori pubblici, servizi sociali, fino ad arrivare allo sportello Protocollo di Palazzo Carafa,  faticano quotidianamente”.
“Complessivamente, dopo quasi 5 anni di pre-dissesto – sottolinea il consigliere di Fratelli d’Italia – il Comune è passato da oltre 700 unità a quasi la metà.
Ogni pensionamento non può essere sostituito da nuova forza lavoro fino a quando non sarà raggiunto il pareggio di bilancio e questo per scelta e responsabilità di una sola persona: il sindaco Carlo Salvemini. Moltissimi Comuni, tra gli 8mila in Italia, hanno i bilanci in rosso ma solo pochissimi hanno  scelto la strada del pre-dissesto per il risanamento. Una scelta politica scellerata di cui a pagarne le conseguenze sono solo i cittadini, voluta non per nobili intenti ma per mera propaganda elettorale”.
Un attacco frontale al quale replica a muso duro il consigliere di Lecce Città Pubblica Gabriele Molendini: “Chi si è assunto la responsabilità e l’onere di risanare il bilancio del Comune viene indicato come il responsabile del gravissimo deficit che ha costretto l’ente a dichiarare il pre-dissesto. Una polemica sconcertante e cinica che trae origine dalla difficoltà che il Comune soffre sul fronte dell’efficienza dei servizi anagrafici a causa della carenza di personale addetto al rilascio delle carte d’identità”. Secondo l’esponente di maggioranza è in atto una “manipolazione della realtà spregiudicata”, dato che “i conti del Comune sono stati portati sull’orlo del baratro da 20 anni di politiche scellerate del centrodestra. Vent’anni nei quali si sono spese somme delle quali non si disponeva, accumulando ed occultando debiti. A nulla sono valsi, a tal proposito, i richiami ripetuti della Corte dei Conti. Queste politiche oggi presentano il conto al Comune e ai cittadini. E un’amministrazione e un sindaco responsabili, che vogliono bene alla città, si sono incaricati di prendere i necessari – e impopolari – provvedimenti per sanare l’ente strutturalmente in deficit. È paradossale e anche irriguardoso nei confronti dell’intelligenza dei cittadini, che conoscono bene la storia amministrativa della città, addossare al sindaco e all’amministrazione le difficoltà che oggi viviamo, e alle quali, peraltro, si sta cercando una soluzione praticabile”. Quindi la precisazione finale “Oggi non si può assumere non per un vincolo formale ma perché il Comune non ha le risorse finanziarie per garantire stabilmente le risorse per assunzioni a tempo indeterminato. Il sindaco, come dichiarato pochi giorni fa, è al lavoro su più fronti per ottenere la possibilità di un piano assunzionale straordinario che possa mitigare le difficoltà dei settori dell’amministrazione”.

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