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Negozi di vicinato, la proposta: “Sì alla vendita di cibo e bevande ai tavoli”

LECCE – Stop a nuove licenze per due anni per le attività di somministrazione di alimenti e bevande nel centro storico di Lecce. E’ questa la proposta avanzata dall’Amministrazione Comunale di Lecce che intende regolamentare la materia. L’argomento è stato al centro dei lavori della Commissione Annona di Palazzo Carafa, guidata da Gianluca Borgia che ha affrontato oggi una delle questioni che fa parte del Documento strategico del Commercio. Una strada che per Palazzo Carafa appare obbligata visto che – come hanno fatto sapere dagli uffici comunali – praticamente non esistono più locali da adibire alla somministrazione “assistita”, vale a dire direttamente ai tavoli.

Al momento, infatti, gli esercizi di vicinato possono solo effettuare la vendita di alimenti e bevande e non il consumo all’interno del locale. Solo chi è in regola dal punto di vista igienico-sanitario e urbanistico potrà farlo. Per l’Amministrazione si tratta di una riconversione. Per il centrodestra è una sanatoria in piena regola. Ne è convinto il consigliere comunale Gianmaria Greco il quale ha criticato l’atteggiamento assunto dalla maggioranza di centrosinistra. Accuse respinte al mittente dall’Amministrazione. “L’obiettivo – hanno chiarito i rappresentanti di Palazzo Carafa – è quello di regolamentare i negozi di vicinato che vogliono trasformarsi in pubblici esercizi a patto che siano in possesso dei requisiti sanitari e urbanistici, così come previsto dalla legge regionale numero 24 del 2015”. Una proposta per evitare sperequazioni di sorta.

L’iter per l’approvazione in Consiglio comunale è solo agli inizi. Il Documento strategico del Commercio – che si compone di altri quattro macro argomenti – tornerà in Commissione giovedì prossimo.

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