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Profumo di tradizione e cultura: torna in città “Cortili aperti”

LECCE- Ritorna domenica 22 maggio a Lecce una delle manifestazione più attese, ossia Cortili Aperti giunta quest’anno alla XXVII edizione (l’evento è organizzato dall’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) – Puglia, in occasione della XII edizione della Giornata Nazionale ADSI). Trenta fra le dimore più suggestive si apriranno a un pubblico sempre attento e interessato che nel corso degli anni ha mostrato di apprezzare gli eventi culturali e le proposte musicali che hanno animato i palazzi storici.

Nel corso della manifestazione, grande soprattutto la partecipazione delle scuole: il Conservatorio Tito Schipa, il Liceo musicale Palmieri e l’orchestra della Scuola Secondaria Ascanio Grandi proporranno repertori molto vari e offriranno musica di altissimo livello.

Ad accogliere i visitatori ci penseranno i ragazzi del Liceo Pietro Siciliani, mentre a guidarli tra le vie del centro storico saranno gli allievi dell’istituto Marcelline.

E ancora, il liceo artistico Ciardo Pellegrino presenterà una produzione con interventi coreografici di danza classica e contemporanea. Mentre i ragazzi dell’Olivetti collaboreranno con Italia Nostra Lecce per animare gli spazi della Chiesa della Natività della Vergine.

L’iniziativa sarà l’occasione per accedere allo spazio all’aperto di Palazzo Adorno, in via Umberto I 30, attuale sede della presidenza della Provincia, che rappresenta la residenza signorile più prestigiosa edificata a Lecce nella seconda metà del 500, nell’area dell’antico quartiere ebraico, l’antica “judaica”. Le secolari vicende del Palazzo sono legate a quelle delle numerose famiglie che lo abitarono, a partire dagli Adorno, passando per i Cicala, arrivando ai Personé, e tante altre, fino al 1952, quando l’immobile fu acquistato dalla Provincia di Lecce, che ne curò poi il lungo restauro, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta (1987-1998). I visitatori che domenica accederanno nell’atrio della storica residenza saranno attratti dalla singolarità di Palazzo Adorno, che sta nell’utilizzo del bugnato, non solo all’esterno dell’edificio (rivestito a bugne rettangolari), ma anche al suo interno, sulle pareti dell’atrio e su quelle dello scalone che porta al primo piano, dove è stata utilizzata una particolare bugna di forma quadrata, detta “a cuscinetto”. Sul portale di ingresso si possono ammirare alcuni stemmi, a testimonianza del succedersi delle famiglie che lo hanno abitato: al centro dei Personè, a destra della famiglia Loffredo – Spinelli e a sinistra degli Adorno. Il cortile, in particolare, accoglie chi entra come una sorta di galleria degli uomini illustri, con stemmi e ritratti a rilievo. All’inizio della scalinata a destra, dentro una cornice rettangolare, è scolpita l’arma dei Loffredo di Capua, sovrastata dal ritratto a rilievo di Ferrante Loffredo; di fronte, il ritratto probabilmente del figlio Francesco Loffredo. Sulle due colonne del portico sono scolpiti, tra le volute dei capitelli, i volti di San Francesco d’Assisi e di San Francesco di Paola rivolti verso l’ingresso, che sembrano sorvegliare e proteggere coloro che accedono al Palazzo.

Altro gioiello leccese del patrimonio provinciale che apre per la manifestazione di domenica è l’immobile in via Rubichi 35, l’ex Convento dei Gesuiti, eretto nel 1575, prima come residenza dei Padri Gesuiti e poi divenuto secoli dopo sede dello storico Circolo cittadino, che ebbe come primo presidente il duca Sigismondo Castromediano. Divenne luogo simbolo della nuova borghesia e negli anni è stato a lungo il fulcro della vita sociale e culturale cittadina.

 

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