Attualità

Giovanni Impastato: “La mafia, un fenomeno sociale e culturale”

LECCE- A 44 anni dopo il suo assassinio, non si arresta la voglia di continuare a parlare soprattutto ai più giovani. Si tratta di Giovanni Impastato, che continua a portare avanti la storia del fratello Peppino, giornalista e attivista siciliano ucciso da Cosa Nostra. In mattinata è stata la volta dei ragazzi del Siciliani (su iniziativa dell’associazione CVS Brindisi e Lecce), perchè la sua è una sorta di “missione” che, attraverso l’ ultimo libro “Mio fratello. Tutta la vita con Peppino”,  desidera essere portavoce di ciò che è stato. Una storia che non si interrompe affatto con l’uccisione di Peppino, ma che continua per altri quarant’anni intrecciandosi a quella del nostro Paese, tra complicità e opacità. Perchè quella storia, Giovanni l’ha vissuta tutta, camminando con Peppino ben oltre i cento passi.

Da qui la sua voglia di continuare a diffondere il suo messaggio, di parlare della mafia, questo “fenomeno culturale e sociale”, che ai ragazzi consiglia di studiare fino in fondo, impegnandosi direttamente, attivandosi sul territorio, affinchè non si cada nuovamente nello stesso errore

 

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