LECCE- Nelle concusioni dell’ordinanza di quasi duemila pagine il giudice per le indagini preliminari scrive sulle posizioni dei due salentini Andrea Guido e Giuseppe D’Elia: “Una vicenda emblematica in quanto mostra quali le modalità d’azione che venivano adottate per assicurarsi espansione economica anche in Puglia. Dalle conversazioni registrate si comprende che la condotta non era certamente occasionale (in tal senso rileva ad esempio la conversazione da cui si evince che il D’Elia aveva ricevuto anche un Rolex, un paio di occhiali da sole ed altre utilità) e si comprendeva anche che sia Salierno Mario che D’Elia Giuseppe sono entrambi soggetti che molteplici occasioni interagiscono con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata ed entrambi, peraltro, non si sono fatti alcuni scrupolo anche a trattenere una parte della somma di denaro consegnata a loro dal Di Sarni e destinata a Guido Andrea. Concreto ed attuale pertanto il pericolo di recidiva che trova conferma anche nei precedenti penali che annoverano sia il D’Elia che il Salierno.
Per quanto riguarda Andrea Guido- scrive ancora il gip- che invece non annovera precedenti o carichi pendenti, depone negativamente la posizione pubblicistica dallo stesso ricoperta poiché risulta attualmente consigliere comunale del comune di Lecce (all’epoca dei fatti e fino al luglio 2017 assessore alle Politiche Ambientali). Anche in tal caso la gravità del reato e la negativa personalità dei correi impongono l’esigenza di intervenire con applicazione di misura cautelare. Del resto si tratta di delitti aggravati dalla circostanza dell’art.416 bis 1c.p. Diversamente da quanto richiesto dal pm appare sufficiente la misura degli arresti domiciliari”.
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