BRINDISI – E’ andata esattamente come avevamo previsto il vertice convocato a Palazzo di Città dal sindaco Riccardo Rossi ed a cui hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni datoriali, i sindacati ed una delegazione dell’Enel.
Tanti buoni propositi da parte della società elettrica che dopo il diniego di Terna in relazione al gruppo a turbogas da costruire a Cerano parla solo di rinnovabili e di formazione, ma senza scendere nel dettaglio di quanto potrà investire direttamente nell’area di Brindisi per compensare i ritorni negativi determinati dalla cessazione dell’attività della centrale a carbone Federico II entro il 2025.
Del resto, come ampiamente anticipato da Telerama, il territorio brindisino non è ancora riuscito a fare sintesi delle diverse posizioni e si è presentato anche a questo incontro in ordine sparso, ben sapendo che insistere sul turbogas avrebbe determinato il distinguo quantomeno di Comune e Cgil.
Dopo ore di discussione – rigorosamente e forse inspiegabilmente a porte chiuse (tanto da non consentire neanche di fare delle riprese televisive) – la riunione si è conclusa con una sorta di impegno ad insediare l’ennesimo tavolo tecnico che dovrà entrare nel merito delle questioni, partendo da una maggiore comprensione di ciò che Enel propone quando parla di filiera produttiva delle rinnovabili, senza chiarire il ruolo di Brindisi ed i ritorni in termini di posti di lavoro e di investimenti.
Di coinvolgimento diretto del Governo nazionale, poi, nessuno ne parla in maniera convinta e con proposte concrete, così come di tirare in ballo anche la Regione Puglia.
Insomma, questa strategia di intervento per capire cosa accadrà a Brindisi pare non produrre i risultati sperati, almeno per ora.
Mimmo Consales
